La 15a Air Force dell'U.S.A.A.F.

 

Dopo essere stata trasferita nel mezzogiorno della nostra penisola, la Mediterranean Allied Air Force (M.A.A.F.) fu oggetto di rioganizzazione al suo interno; a tale scopo, il 1° novembre 1943 a Tunisi i comandanti dell' U.S.A.A.F. costituirono la 15a Air Force comandata dal generale Nathan F. Twining, con lo scopo di effettuare bombardamenti strategici sull'Europa meridionale, compresa ovviamente la città di Milano; al fianco della 15a era presente la 12a Air Force, specializzata in bombardamenti tattici.

 

 

Al suo interno la 15a Air Force era così composta:

5° Bomb Wing: 2°, 97°, 99°, 453°, 483° Bomb Group (su bombardieri B-17)

47° Bomb Wing: 98°, 376°, 449°, 450°, Bomb Group (su bombardieri B-24)

49° Bomb Wing: 451°, 461°, 484°, Bomb Group (su bombardieri B-24)

55° Bomb Wing: 455°, 456°, 459°, 460° Bomb Group (su bombardieri B-24).

Ogni Bomb Group si divideva a sua volta in quattro Squadron, ognuno composto da 15 aerei.

Nella 15a Air Force erano anche presenti il 305° Bomb Group (ancora in fase organizzativa), l'885° Squadron (per missioni speciali), il 154° Squadron da ricognizione ed il 15° Combat Mapping; a fornire la scorta aerea a tutte queste formazioni provvedeva il 306° Fighter Wing, che poteva contare su sette gruppi di caccia P47 o P51. La 15a Air Force utilizzava due tipi di bombardieri quadrimotori: il Boeing B-17 "Flying Fortress" ("Fortezze Volanti") ed i Consolidated B-24 "Liberator" ("Liberatori").

 

 

Rispetto ai britannici Halifax, Stirling e Lancaster, (i soli velivoli fino ad allora ad aver effettuato missioni su Milano), i bombardieri statunitensi volavano ad una quota superiore, intorno ai 9.000/10.000 metri, trasportavano meno ordigni (1.800 Kg. per un'autonomia di 3.700 Km.), ed utilizzavano un equipaggio composto da 10/12 aviatori rispetto ai 6/7 degli inglesi.

Descrivere la logica operativa di questi mezzi è fondamentale per comprendere cosa avvenne su Gorla. Già da tempo gli inglesi effettuavano missioni solo notturne, ritenendo di essere così al sicuro dalla contraerea di terra e da eventali caccia germanici in volo; in questo modo potevano volare ad una quota inferiore, con un carico di bombe maggiore ed impiegando meno uomini: non era necessario avere a bordo mitraglieri ed in caso di abbattimento le perdite umane sarebbero state inferiori.

 

 

Attaccare un bersaglio con l'oscurità però obbligava a rinunciare a bombardamenti di precisione, scegliendo la via chiamata "area bombing" e cioè un attacco generalizzato su tutto il centro abitato, distruggendo tutti gli edifici presenti nell'area senza preoccuparsi se oltre ai bersagli militari venisse coinvolta anche la popolazione civile. Sebbene questo portava alla conseguenza di essere accusati di effettuare bombardamenti terroristici, il maresciallo Arthur Harris sosteneva la necessità di non essere troppo teneri con il nemico, dal momento che anche i tedeschi avevano già effettuato bombardamenti simili sulle città inglesi. A memoria di ciò nella storia restano i bombardamenti di Berlino, della Ruhr, di Amburgo e soprattutto di Dresda nei quali decine di migliaia di civili persero la vita.

Trovandosi al fianco della Germania, responsabile dei bombardamenti sulla Gran Bretagna, l'Italia pagò pesantemente quell'alleanza: oltre a tutte le altre città italiane, anche Milano ebbe la sua parte, con i quattro episodi dell'agosto 1943, che dovevano portare il governo Badoglio alla resa (come avvenne il giorno 8 settembre 1943).

 

 

Gli americani invece, prediligevano l'attacco diurno (convinti anche della validità del sistema di puntamento "Norden"); questo comportava però maggiori rischi per l'equipaggio, con la conseguente necessità di volare più alti per evitare il fuoco antiaereo di terra, portando quindi meno bombe e con un equipaggio superiore che prevedeva anche i mitraglieri necessari per l'autodifesa del velivolo.

Rispetto all'8a Air Force operante dalla Gran Bretagna per effettuare missioni su tutta l'Europa settentrionale, la 15a Air Force aveva dimensioni minori, dal momento che si riteneva operasse in uno scenario secondario, sebbene fra i suoi obiettivi fossero presenti i campi petroliferi di Ploiesti in Romania, che divennero la tomba di centinaia di aviatori statunitensi.

 

 

Abbiamo gia visto che all'interno del 49° Bomb Wing era presente il 451° Bomb Group (quello che riguarda Gorla): questa formazione, sorta il 22 aprile 1943 al Davis Monthan Field di Tucson (in Arizona) era composta dagli squadron 724°, 725°, 726° e 727°. Dopo un lungo periodo di addestramento svolto in più basi degli Stati Uniti, nel dicembre 1943 i 62 aerei quadrimotori Consolidated B-24 Liberator che componevano la linea di volo vennero trasferiti a Natal (in Brasile) e successivamente da qui a Telergma (in Algeria). Il 2 gennaio del 1944 l'intero Bomb Group effettuò l'ultima tappa del trasferimento che doveva terminare all'aeroporto di Gioia del Colle; le pessime condizioni meteorologiche però (il campo era impraticabile a causa del fango conseguente alle piogge) obbligarono lo spostamento della destinazione finale all'aeroporto di Castelluccio, vicino Foggia.

Tre furono i comandanti che si avvicendarono alla guida del 451°: il colonnello Robert E. L. Eaton (dall'aprile 1943 al settembre 1944), il colonnello James B. Knapp (dal settembre 1944 al gennaio 1945) ed il colonnello Leroy Stefen (dal gennaio 1945 alla fine delle ostilità).

 

Il colonnello James B. Knapp, comandante del 451° dal settembre 1944 al gennaio 1945.

Ai suoi ordini fu effettuata la missione del 20 ottobre 1944 sulla scuola di Gorla.

 

I piloti degli aerei invece erano ragazzi di età intorno ai 18/20 anni, che non conoscevano minimamente il territorio e la popolazione che dovevano attaccare, addestrati solo dal punto di vista tecnico sulla sequenza di operazioni da compiere per portare a termine la missione loro assegnata. Quasi degli automi. Loro sapevano solo che andavano in Europa a combattere il nazifascismo e per raggiungere questo fine ogni mezzo era giustificato...

 

Ma torniamo alla nostra storia.

Dopo un breve periodo d'ambientamento, il primo attacco del 451° fu contro una stazione radar in Albania; l'ultima incursione è datata 26 aprile 1945 sopra lo scalo ferroviario di Sachsenberg in Austria; durante il periodo di stazionamento nel nostro Paese (2 gennaio 1944 - 30 aprile 1945) il numero delle missioni effettuate raggiunse il considerevole numero di 245; all'incirca una missione di distruzione sopra una città dell'Europa centro meridionale ogni 48 ore... per un totale di oltre 13.000 tonnellate di bombe.

 

Un piccolo taccuino dove uno degli aviatori teneva nota delle missioni effettuate sul territorio nemico: data, località e bersaglio colpito... per non dimenticare

 

Questa cartina dell'Europa centro-meridionale mostra il raggio d'azione del 451° group che aveva sede nell'aeroporto di Castelluccio a Foggia.

 

Se in questo periodo il 451° dovette anche subire un elevato numero di perdite sia materiali (circa 60 aerei) che umane (furono centinaia i morti ed i dispersi); sull'altro piatto della bilancia poteva mettere il fatto che fu il solo a ricevere tre citazioni dal presidente degli Stati Uniti oltre a 12 "battle stars" per le dodici campagne aeree condotte; probabilmente uno di questi encomi riguardava anche la missione su Gorla...

In questo panorama però c'è un neo, forse volutamente dimenticato dagli aviatori del 451°, che riguarda l'uccisione di 200 bambini di una scuola elementare, la peggiore strage di bambini effettuata nel nostro paese dagli alleati. Ma di questo ne parliamo nella prossima pagina.

 

continua